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1 mo. ago
Arte e Cultura @feddit.it
carlettonico @poliverso.org

Corpi che sfuggono: Schütte a Venezia

Sono stato a vedere la mostra Genealogies di Thomas Schütte, allestita dalla Pinault Collection a Venezia nella sede di Punta della Dogana. Un’esposizione che attraversa decenni di produzione, materiali eterogenei e registri espressivi che vanno dall’ironia alla gravità. L’essere umano è al centro: corpi, volti, figure. Ma sempre sfuggenti. Mai rassicuranti.

Il lavoro di Schütte sul corpo mi ha colpito in particolare per la sua capacità di destabilizzare. Le figure non aderiscono a un codice normativo: sono deformate, abbozzate, eccessive, assenti. I “Fratelli” presentano espressioni contratte, fisse, ambigue. Nascono da uno studio sui busti romani e sono ispirati dallo scandalo Mani Pulite. Mi hanno molto colpito: mi sono sentito osservato e inquietato da queste figure mute, statiche, eppure piene di tensione.

“Vater Staat”, imponente e trasandato con la sua vestaglia, è lo Stato ridotto a una goffa caricatura. Un padre vecchio, immobile, incapace eppure enorme.

  • @mattreb Assolutamente sì, io stesso non sento la competizione con l'intelligenza artificiale nel mio processo artistico e creativo, però bisogna farne i conti con questa cosa, stanno nascendo e anche in un certo modo affermando, figure che producono immagini e vengono chiamate artisti e le immagini definite opere d'arte AI, quindi non c'è dubbio che non sostituirà, ma l'intenzione è chiaramente di farne parte, di questo mondo. Mi chiedevo se lasciarsi "contaminare" potesse essere una via per averne più il controllo, senza restare a guardare. Poi ovviamente il mondo cambia e vedremo come andrà!

  • @imieiblog Credo che la creatività umana abbia ancora qualcosa di unico che l'IA non può replicare completamente. Forse per prevenire un impoverimento e appiattimento della creatività, ci possono essere delle misure da adottare? Non saprei.

  • Arte e Cultura @feddit.it
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    La rappresentazione queer alla Biennale di Venezia 2024.

    Faccio un salto nel passato anche qui, alla Biennale Arte 2024 di Venezia, la rappresentazione queer era forte e presente, ed è stato potente vederla.

    Alcune opere mi hanno colpito particolarmente. Louis Fratino esplora la tensione tra famiglia e desiderio con immagini viscerali, raccontando come le persone LGBTQ+ socializzano da ‘outsider’ e affrontano la violenza della tradizione. Xiyadie documenta la vita queer in Cina dagli anni ’80, con opere intime che parlano di repressione, desiderio e liberazione. In Sewn, la metafora del cucirsi con un filo fatto di sperma e sangue rende fisico il dolore dell’identità negata. Omar Mismar sfida la censura in Libano con Two Unidentified Lovers in a Mirror, forse il mio preferito, dove la riorganizzazione dei volti di due amanti mette in discussione la negazione dell’intimità queer.
    Lauren Halsey non lavora sul tema queer nello specifico, ma con la sua installazione monumentale celebra la diaspora nera, creando un ponte

  • @imieiblog È interessante il fatto che l'Arte Povera nasca anche per contrapporsi all'istituzionalizzazione dell'arte e sia diventata uno dei movimenti più importanti in Italia e anche all'estero, per molti, l'arte italiana è l'arte povera. Sicuramente la spinta di Celant ha aiutato, ci abbiamo riprovato con le transavanguardie e Bonitoliva, ma non con gli stessi risultati. Forse dobbiamo ancora mettere a frutto questa eredità o lasciarcela alle spalle.

  • @Imieiblog Sono molto d'accordo con te, valorizzare dovrebbe essere una reale creazione di valore e di significato, è creare ragionamento attorno a un contesto. In questo modo l'arte non è solo qualcosa da guardare staticamente, ma diventa finalmente motore attivo che può essere utile a capire la realtà e il contesto sociale e culturale. La cosa che ho notato è che spesso viene confuso o usato come sinonimo di promozione e la sovrapposizione dei piani tende ad andar a invalidare l'una e l'altra.

  • Arte e Cultura @feddit.it
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    Mecenatismo oggi: tra promozione e valorizzazione dell’arte.

    Dal Rinascimento a oggi, il mecenatismo è stato un ponte tra potere, ricchezza e cultura. Oggi, dal report di Avant Arte, vediamo una trasformazione di questo fenomeno: una nuova generazione di collezionisti e mecenati non si limita più a sostenere economicamente musei e istituzioni, ma partecipa attivamente alla diffusione dell’arte. Questo cambiamento porta con sé una riflessione fondamentale: il mecenatismo contemporaneo deve solo promuovere o anche valorizzare?

    Promuovere vs valorizzare: una distinzione cruciale

    Spesso si usano questi termini come sinonimi, ma hanno significati profondamente diversi. Promuovere significa amplificare la visibilità di un'opera, un artista o un progetto attraverso strategie di comunicazione, marketing e diffusione. È un primo passo importante, ma da solo non garantisce la crescita culturale. Valorizzare, invece, è un processo più profondo: significa riconoscere e accrescere il valore di un’opera, mettendone in luce il significato, insere

    Arte e Cultura @feddit.it
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    Nel soffitto affrescato da Camillo Mantovano, tra la rigogliosa natura dipinta, si cela un simbolo: la lotta tra un airone e un falco, allegoria dello scontro tra bene e male. Un tema che richiama la

    Nel soffitto affrescato da Camillo Mantovano, tra la rigogliosa natura dipinta, si cela un simbolo: la lotta tra un airone e un falco, allegoria dello scontro tra bene e male. Un tema che richiama la vicenda del patriarca Giovanni Grimani e il suo processo per eresia. Arte, storia e potere intrecciate in un racconto di giustizia e attesa.
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    Arte #Affreschi #PalazzoGrimani #venezia